Rituali

Rituale di benedizione delle candele

Nonostante la benedizione delle candele riguardi la Candelora di retaggio cristiano, piuttosto che l’Imbolc celtico, ormai è diventata usanza preparare e consacrare ad Imbolc le candele che si utilizzeranno durante l’anno. Anche se nell’anno si utilizzano molti più ceri rispetto a quelli che si benediranno, si potrebbero conservare questi ultimi per le occasioni speciali o importanti, per le celebrazioni e per le offerte alle divinità che si venerano sui propri altari, accendendole in momenti di raccoglimento particolari.

Come tutto ciò che riguarda la Magia, sarebbe bene preparare da sé le proprie candele, scegliendo le cere, i colori e gli ingredienti. Proprio perché per molti tutto questo è impossibile, è importante che le candele che si acquistano siano opportunamente purificate, determinando in tal modo la loro consacrazione all’Arte.

Poiché Imbolc è anche una festa del fuoco, legata alla rinascita della luce (articolo completo qui), risulta un momento particolarmente indicato alla purificazione e benedizione almeno di quelle cere che scandiranno lo scorrere dell’anno. Per questa ragione, ci sentiamo di consigliare di purificare e benedire in questo giorno le candele che si utilizzeranno per la celebrazione delle festività principali, e alcune candele dedicate alla divinazione, alla protezione, al bando, alla purificazione e alla prosperità – le cinque grandi categorie di operazioni che vengono svolte con più frequenza.

Lo stesso rituale, può comunque essere svolto a necessità.

OCCORRENTE

  • acqua di ruta o altra acqua lustrale (preparata opportunamente con erbe di purificazione)
  • olio consacrato, un unguento di consacrazione e benedizione, oppure olio d’oliva esorcizzato e consacrato
  • incenso per purificazione o uno smudge per purificazione
  • una candela bianca
  • un telo nero
  • un telo bianco per l’altare
  • candele da consacrare

PROCEDIMENTO

Prima del rituale, lavare a mano il telo nero, in una bacinella d’acqua contenente acqua di ruta o altra acqua lustrale, per purificarlo. Lasciarlo asciugare.

Prepararsi al rituale con una purificazione personale, che passi preferibilmente attraverso un bagno di purificazione, con acqua di ruta o altra acqua lustrale. Abbigliarsi con vesti pulite, meglio se bianche o di colore chiaro.

Purificare come si è soliti fare gli strumenti e il luogo.

Rivolgendo le invocazioni e le offerte che si riservano in genere ai propri Spiriti tutelari e alle Divinità poste sui propri altari, o allo Spirito o alla Divinità dei quali si vuole invocare l’aiuto, allestire l’altare con un telo bianco, sul quale disporre tutti gli strumenti necessari e le candele che si desidera consacrare.

Caricare l’incenso di purificazione sul carboncino.

Presa la candela bianca che farà da luce durante il rito, la si purifica per fumigazione e aspersione con l’acqua di rutta o l’acqua lustrale.

La si veste quindi con l’olio consacrato, dallo stoppino alla base, e poi la si accende, ripetendo questa formula per tre volte:

Nel cuore dell’inverno la luce rinasce,
nell’oscurità questa luce brilla,
che sia guida di ogni altra fiamma
e trasmetta calore e brillantezza a chi la osserva.

Disporre i ceri da purificare e consacrare davanti a sé e caricare nuovo incenso di purificazione sul carboncino.

Aspergere le candele, e passarle una per una sul fumo dell’incenso, ripetendo stessa formula di purificazione usata per la prima.

Poi, per ogni candela, ungerla con olio o unguento consacrato, e passarla (a debita distanza!) sulla fiamma della candela accesa, ripetendo per ognuna l’incantesimo:

La luce è conforto, nell’oscurità e nel gelo,
mi guida alla rinascita e al risveglio.
Questa candela oggi vede la sacra luce,
e quando sarà accesa brillerà dello stesso fuoco.

Purificate e benedette tutte le candele, si avvolgono nel panno nero, dove resteranno fino al momento dell’utilizzo. Se le candele sono di diversi colori, consigliamo di dividerle con della carta, affinché a causa dell’olio non stingano, macchiandosi.

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