• Antropologia & Storia delle religioni

    Il carattere dei riti d’amore

    La tematica degli incantesimi d’amore e della magia d’amore è piuttosto controversa per l’esoterismo contemporaneo, che si fonda su un tipo di morale e pensiero etico non necessariamente più “evoluto” o più “morale”, ma sicuramente diverso, rispetto a quello nel quale determinate procedure, incantesimi e ritualità si sono originate. Una distanza che non è soltanto morale o etica, ma anche culturale, come nei casi in cui si riconoscevano agli uomini e alle donne diverse sfumature di un sentimento, l’amore, in alcune lingue descritto da una molteplicità di termini – alcuni riferiti all’intensità dello stesso, altri a tipologie di amore provate dagli uomini, dalle donne, e da uno dei generi verso un altro.

  • Stregoneria,  Antropologia & Storia delle religioni

    Il Culto degli Antenati: una religiosità più antica dell’Animismo?

    Fuori dall’ambiente accademico di chi, studiando antropologia, deve per forza conoscere le varie teorie sull’origine del Sacro e della religiosità umana, permane una concezione scolastica che porta innanzitutto a vedere alcune espressioni religiose più primitive e altre più evolute e, grazie al condizionamento di una mentalità ottocentesca dura da sradicare, ad attribuire a queste espressioni un valore in termini morali ed evolutivi.

    Ci viene insegnato, come fosse una filastrocca, che l’Animismo è venuto prima di tutti gli altri modi di intendere la religione. Che l’Animismo è espressione religiosa propria della cultura del buon selvaggio: l’essere umano arcaico, pacifico e in comunione con la natura, più simile ad un animale che all’uomo moderno civilizzato, che sarebbe stato dotato di una naturale curiosità verso gli eventi inspiegabili e avrebbe, con la sua ingenuità, creato la religione come forma di consolazione e riconosciuto la scintilla vitale intrinseca in tutte le cose esistenti come uno spirito sovrannaturale.

  • Stregoneria,  Antropologia & Storia delle religioni

    La manipolazione del Fuoco e gli insegnamenti del Diabolico

    Questo breve articolo nasce come riflessione durante la lettura di Arti del Metallo e Alchimia di Mircea Eliade. Potete trovare l’edizione Italiana qui e quella Inglese qui. Anche se è allettante avere un’edizione italiana del testo, ci sentiamo comunque di suggerirvi quella Inglese, per via dei refusi contenuti nel testo italiano – refusi in alcuni casi di una certa gravità, come quello delle “Donne Agliose” (aged women), se vuoi fare una risata ti consigliamo il nostro post su IG, che trovi qui.

    Ci saranno altri spazi per recensire il libro in oggetto, ma troviamo interessante dedicare un articolo sul blog a una piccola riflessione, partendo da questa frase di Eliade:

    Il fuoco si rivela il mezzo per “fare più in fretta”, ma anche per fare qualcosa di diverso da ciò che esisteva già in Natura: esso era, dunque, la manifestazione di una forza magico-religiosa che poteva modificare il mondo e che, di conseguenza, non apparteneva a esso. È questa la ragione per cui già le culture più arcaiche immaginavano lo specialista del sacro – lo sciamano, l’uomo di medicina, il mago – come un “signore del fuoco”. La magia primitiva e lo sciamanismo implicano il “dominio del fuoco”, sia che l’uomo di medicina possa toccare impunemente la brace, sia invece che possa produrre nel proprio corpo un “calore interiore” che lo rende “cocente”, “ardente”, permettendogli di resistere al freddo estremo. – op. cit, p. 69

    Bisognerebbe spendere fiumi di parole per spiegare in modo completo il valore storico e sociale del fuoco, e quanto abbia definito e contribuito alla formazione della società e della cultura umana. La civiltà umana è una civiltà del fuoco, e apprendere la sua manipolazione, una delle più rudimentali forme di tecnologia, ha definito il divario esistente fra noi e le altre specie animali – nessuna delle quali, ad oggi, è in grado di controllare il fuoco.

  • Spiritualità,  Stregoneria

    Qual è il momento migliore per una divinazione?

    Questa è stata una delle domande che ci sono state poste durante la conferenza Divinazione: scopi, tecniche e limiti, ma è anche una domanda che ci viene rivolta spesso. Come abbiamo spiegato durante la conferenza, ci sono diversi aspetti della Divinazione che non vengono affrontati o che non sono conosciuti, e non di rado domande all’apparenza semplici possono nascondere risposte più complesse di quanto ci si aspetta.

    Prima di tutto, per rispondere a questa domanda è necessario capire quale metodo divinatorio si sta utilizzando. Non c’è un momento perfetto in assoluto: le circostanze necessarie alla pratica sono molte e alcune pratiche divinatorie sono ben più complesse del tiro di alcune carte da un mazzo, e prevedono rituali per i quali il momento (astrologico, della giornata, la fase della Luna, e così via) è fondamentale. Per esempio, per alcune operazioni di lecanomanzia (divinazione per mezzo di bacili colmi di acqua) è importante che la Luna colpisca questi specchi d’acqua artificiali, perciò sarà opportuno che brilli alta nel cielo, meglio se piena – e lo stesso vale quando la lecanomanzia è praticata per mezzo dell’osservazione del riflesso della Luna e delle stelle in specchi d’acqua naturali, quali laghi, pozzi, fiumi. In altri casi, per la lecanomanzia si potrebbe preferire una notte di Luna Nuova, in cui l’assenza stessa di una fonte di luce così brillante permetta alle acque di impregnarsi del potere “infero” della Luna combusta.

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