Rituali

Piantare i semi del proprio intento

Il momento in cui il sole raggiunge l’Equinozio di Primavera segna il riemergere prorompente della vitalità generativa dal grembo della Terra. Un potere che raggiungerà il suo apice con il Solstizio d’Estate, prima di iniziare il declino del periodo autunnale e invernale.
Per questa ragione, la maggior parte delle celebrazioni relative all’Equinozio di Primavera sono, storicamente, riti di fertilità, rinascita e di Vita.

Uno dei simboli più importanti è quindi il seme, che rappresenta la potenzialità vitale sopita, pronta a emergere sotto forma di fiori e piante, emblema per eccellenza di “ciò che cresce”. Non stupisce trovare associazioni concettuali fra l’eternità attribuita alle Divinità e il ciclo delle piante, al punto che, per esempio, nell’Antico Egitto il termine usato per indicare gli Dei, ovvero neteru, significava fra l’altro ciò che cresce o ciò che fiorisce, aperto riferimento al mondo vegetale.

Perciò il seme, adeguatamente ritualizzato, può diventare a tutti gli effetti uno strumento potente per la pratica magica, per la sua capacità germinativa e il ciclo a cui la vegetazione è annualmente sottoposta, che la fa cambiare, morire, rigenerarsi ad ogni nuovo ciclo. Attraverso i semi si possono piantare intenti, si può coltivare il proprio potere personale, si può estirpare un problema, e così via. Il presupposto di partenza è, come sempre, la ritualizzazione del simbolo e dell’intento, in una cornice coerente.

In vista dell’Equinozio di Primavera vorremmo quindi proporre un rituale per piantare e accrescere un intento – un rito adatto ad essere svolto il giorno dell’Equinozio, ma che a necessità, con semi adatti a varie stagioni, può essere ripetuto in altri momenti dell’anno, in particolare nel primo quarto di Luna (per ragioni sia magiche, che botaniche, si preferisce piantare ciò che si sviluppa sopra il terreno nella fase crescente della Luna, e ciò che cresce al buio al di sotto del terreno nella sua fase calante).

Come sempre, consigliamo di dedicare il rituale alle Divinità di cui si porta avanti il culto in modo usuale, scegliendo fra queste quelle più legate alla fertilità, alla gestazione e ignificazione di un intento. Non includeremo quindi preghiere specifiche, perché non suggeriamo mai la devozione a questa o a quella Divinità, essendo lo slancio devozionale qualcosa di troppo personale per essere definito in modo univoco. Per quanto un rituale come questo possa essere svolto senza rivolgersi ad alcuna Divinità, invitiamo comunque a porlo sotto l’egida degli Spiriti e degli Dei a cui si tributa un culto.

NECESSARIO
un contenitore per raccogliere dell’acqua (in vetro o terracotta)
un vaso, del terriccio, strumenti da giardinaggio se necessario
acqua tratta da una fonte o da un fiume
incenso di purificazione
candela rossa, purificata e consacrata
semi adatti ad essere piantati nella stagione o nel periodo in cui si opera (consigliamo di scegliere semi di piante ed erbe autoctone)
altri strumenti di uso circostanziale alla propria pratica
offerte in accordo con gli Spiriti e le Divinità a cui si rivolge il rituale

PROCEDIMENTO

1) Prelevare l’acqua

In Luna Nuova o in Luna piena, recarsi presso un fiume o una fonte.
Lasciando delle offerte per ringraziare gli Spiriti del luogo, raccogliere dell’acqua con un contenitore in vetro o in terracotta, dichiarando il proprio scopo:

Prendo quest’acqua per confermare il mio intento,
affinché attraverso il suo potere la mia Volontà si alimenti ed accresca.
Che possa benedire le mie azioni e il mio scopo
e portare alla vita ciò che è già nella mia mente,
e che il mio cuore desidera con ardore.
Ciò che voglio, e per cui ti prendo è [DICHIARAZIONE DELL’INTENTO].

Chiaramente, quest’acqua non dovrà essere usata per nessun altro scopo.

2) Piantare l’intento

Il giorno del rituale, purificarsi. Ciò può essere fatto con abluzioni o lustrazioni, aspersioni, bagni rituali, fumigazioni, dedicando del tempo a meditare sullo scopo per il quale si sta operando.

Aprire il cerchio come si è soliti fare, purificare ogni strumento rituale (a parte i semi) con l’incenso, svolgere invocazioni preliminari alle Divinità e agli Spiriti di cui si sta invocando l’aiuto. Purificare e consacrare la candela e accenderla, perché sia la scintilla che guiderà tutto il rituale.

Predisporre già il vaso nel quale si pianteranno i semi con terriccio fresco (ed eventualmente del concime). Se necessario, è meglio lavorare la terra con le mani. Quando fatto, imponendo le mani con i palmi a contatto con la terra, pronunciare l’incantesimo:

Madre amorevole che culla i propri figli prima ancora che vengano al mondo,
Terra che conosci ogni mio intento,
possa tu accogliere e sostenere la mia Volontà
e accrescerla come accresci tutto ciò che dal tuo grembo nasce.

Prendendo i semi nella mano di potere, accostarli alla bocca, pronunciando l’incantesimo per trasmissione del soffio vitale:

Con il mio Respiro vi richiamo alla vita,
affinché siate legati alla mia Volontà.
Vi chiamo alla vita perché possiate testimoniare la mia Volontà al mondo,
e crescere rigogliosi con il mio intento.
Prendendomi cura di voi,
che io possa prendermi cura della mia Volontà.
Vi chiamo alla vita perché [DICHIARAZIONE DELL’INTENTO].

Poi, sempre tenendo i semi in mano, passarli sulla fiamma della candela, pronunciando l’incantesimo:

Con la scintilla della vita richiamo il vostro potere,
racchiuso sopito dentro il vostro confine.
Siete pieni di potenziale immanifesto:
che possa germinare grazie all’impulso del Fuoco!

Piantare i semi nella terra come è consono secondo specie, annaffiandoli con una quantità d’acqua opportuna (l’acqua presa dalla fonte o dal fiume prima del rituale):

Con l’Acqua della vita vi alimento adesso,
affinché accresca il vostro potere
e lo manifesti nel mondo.
Affinché vi renda rigogliosi,
e con voi il mio intento,
trasformando la mia Volontà in azioni e vittoria.

Dopodiché il rituale può essere chiuso, spegnendo la candela, disponendo delle offerte, e posizionando il vaso in un punto consono per la specie, affinché i semi crescano. Ci si prenderà cura delle piante, dedicando ogni azione a loro e al proprio intento, affinché la ritualità con cui ci si occuperà dei semi, dei germogli e di ciò che crescerà diventi un prendersi cura anche della propria Volontà, un modo per manifestarla nel mondo.

Quando lo scopo sarà raggiunto e l’intento manifestato, le piante dovranno essere trapiantate in natura e salutate, ringraziando il loro Spirito per l’aiuto concesso.

È chiaro che, essendo l’intento legato alla crescita della pianta, una crescita rapida e rigogliosa simboleggerà un intento ben radicato e un incantesimo riuscito; mentre la non germinazione o la morte delle piantine simboleggerà il fallimento dell’intento e dell’incantesimo.

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