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Stregoneria

Il crocicchio: le vie tra i mondi

Il crocevia, l’incontro di tre o più strade, nell’immaginario della magia, sia popolare e che cerimoniale, antica e moderna, è considerato un luogo preferenziale per il contatto con le entità, un punto di intersezione di mondi ed energie, dove questi si compenetrano in modo unico e spesso travolgente.

Quando è l’intersezione di quattro strade, esse rappresentano idealmente l’incontro dei quattro quarti del cosmo: il centro del crocevia diventa dunque il metaforico centro del mondo, nel quale è più facile per il mago entrare in contatto con ogni energia, aprire le porte dei mondi, convocare Divinità e Spiriti, inviarli e inviare la propria Volontà. Da quel punto, come fosse il centro di un cerchio, equidistante da tutto, e con la possibilità di osservare ogni cosa, egli può raggiungere il controllo di tutto ed estendere il proprio sguardo e azione ovunque e in ogni luogo.

Un diagramma rappresentante il cerchio magico, secondo la Tradizione Magica Occidentale.

L’idea del crocicchio come luogo favorito per il culto di alcune entità, come nel caso di Hekate, spesso nominata la Signora del Crocevia, è ben attestato in diversi documenti, fra i quali i Papyri Graecae Magicae e il De Falsis Deis di Wulfstan II Arcivescovo di York, che spiega come fosse pratica pagana diffusa onorare Hermes e Odino proprio in un crocevia. Da qui nascono diverse superstizioni post-cristiane, che vedono l’incontro di tre o più strade come un luogo di manifestazione del Diavolo e del maligno, pronti a tentare, indurre alla perdizione e generare confusione.

Dal Medioevo si inizia anche a parlare del crocevia come elemento essenziale per il patto demoniaco, unico luogo, insieme ai ponti, in cui sarebbe stato possibile incontrare Satana faccia a faccia. E ai crocevia, e sotto ai ponti, erano spesso seppellite le offerte rivolte alle deità pagane, perché arrivassero all’Inferno richiamando le entità che avrebbero concesso la loro intercessione per la buona riuscita dell’intento. In realtà la superstizione cristiana, guardandole attraverso la lente della paura, non ha fatto altro che storpiare le usanze religiose delle Tradizioni precedenti, demonizzando ciò che un tempo era sacro e “sincretizzando” con il Diavolo le entità preposte all’apertura del cammino, delle porte fra i mondi o regnanti nelle profondità ctonie.

Un caso particolare di questa demonizzazione è rappresentato da Exu nella Quimbanda, sincretizzato nel Palo con Lucero. Pur essendo un dio essenzialmente ritenuto guardiano delle soglie, apritore delle vie e dei cancelli verso l’oltretomba, Exu ha assunto caratteristiche sempre più negative, venendo spesso associato (soprattutto da chi sincretizza il suo culto con elementi goetici) con Satana stesso o Belial (rifacendosi all’antica credenza gnostica per cui questo demone incarnasse la vera identità del Male). La Quimbanda, così come tutte le altre religioni sincretiche afrocaraibiche (e non solo!), ha mantenuto ben vivo il valore magico del crocicchio, incluso ancora oggi non soltanto nelle cerimonie, ma anche nei simboli, i quali molto spesso sono costruiti come sembiante dei quattro angoli del mondo.

Il vevè di Papa Legba, secondo la Tradizione, rappresenta l’incontro di quattro strade.

Quando non si pratica direttamente in un crocevia, è lì che ci si reca per consegnare le offerte agli Spiriti, lì che si consegnano agli Spiriti o alla terra i resti di ogni sorta di rituale, primi fra tutti quelli di maledizioni e purificazioni, perché il male inviato, rimosso o esorcizzato non possa seguire il praticante. Questa idea del crocevia come elemento di confusione, in cui gli Spiriti e le energie vengono disorientate dall’incontro di più strade (e mondi) è un retaggio particolarmente vivido nella magia africana. Quest’ultima, così come la Tradizione europea, sia del nord che del sud, considera inoltre i crocicchi favorevoli all’evocazione dei defunti, per la maggiore semplicità di convocazione delle energie ctonie; e per liberarsi dalla vessazione di Spiriti che, una volta giunti lì, non sarebbero più in grado di seguire il vessato (c’è in alcuni casi una ritualità che fa da corredo, ma in altri casi si parla soltanto di camminare verso un crocevia, girare su sé stessi più volte e poi imboccare una delle strade senza guardarsi indietro).

Infine, non è da sottovalutare nemmeno il valore divinatorio del crocevia, né per la possibilità di ottenere una visione globale degli eventi, nelle quattro direzioni (incontro di quattro strade), nei tre tempi (incontro di tre strade) o in altri regni, né il suo legame con le energie ctonie e dunque la pratica dell’incubazione del sogno, presente in varie forme, con differenti tecniche e implicazioni, nella magia di tutto il mondo.

 

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